50° anniversario dalla fondazione della sede CRI di Ottone

Croce Rossa Ottone festeggia mezzo secolo di attività

Spegne le sue prime 50 candeline la Croce Rossa di Ottone, mezzo secolo di attività e volontariato al servizio della comunità dell’Alta Val Trebbia.

In questi anni, con orgoglio, impegno e dedizione, i volontari hanno fatto crescere il comitato, elevandolo a punto di riferimento sia dei cittadini che dei turisti che frequentano la valle.

Per celebrare il traguardo raggiunto, sabato 24 e domenica 25 luglio, sono stati una cinquantina i volontari arrivati sia da tutta la provincia di Piacenza che da Pavia e Cremona. E Croce Rossa ha voluto festeggiare scendendo in campo con una due giorni ricca di attività ed eventi, perlopiù legati alla formazione e all’addestramento, con il fine ultimo di migliorare le tecniche di soccorso in ambiente montano e fluviale. Per l’occasione si è vista la partecipazione attiva dei vigili del fuoco del Comando Provinciale di Piacenza e dei tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della Stazione Monte Alfeo di Piacenza, che hanno messo a disposizione mezzi e uomini per le simulazioni di ricerca persona disperse tra i boschi e recupero, salvataggio e trattamento sanitario di un ferito nel greto del fiume.

NASCITA, CRESCITA E AFFERMAZIONE DELLA CROCE ROSSA DI OTTONE

I natali risalgono ai primi giorni di gennaio 1971.
A dar vita al comitato di Ottone sono 4 uomini, legati da profonda amicizia e accumunati da un alto senso di solidarietà: Sandro Calabrò, Pierluigi Devoti, Luigi Malaspina e Giovanni Piazza. Grazie ai loro sforzi, il progetto va in porto con il benestare da parte del Comitato Provinciale della Croce Rossa di Piacenza, e con la promozione di una raccolta fondi (a cui aderisce in primis un Istituto di credito che mette a disposizione un prezioso contributo monetario), viene acquistata un’ambulanza, inaugurata quella stessa estate. Il comitato è finalmente operativo e da subito si fa apprezzare dai sindaci dei comuni limitrofi, che furono tra i primi ad aver sostenuto la creazione del gruppo CRI di Ottone sin dalla fase embrionale, e dai cittadini.

Dopo aver trovato “casa” per tanti anni in alcuni locali della scuola media Arturo Toscanini di via Roma, dal 2016 - a seguito dell’alluvione che ha funestato il territorio collinare piacentino, sconvolgendo tutta la Val Nure e non risparmiando l’Alta Val Trebbia, cagionando allagamenti e danneggiando irrimediabilmente la sede della Croce Rossa di Ottone - la Parrocchia di San Marziano ha messo a disposizione un appartamento al primo piano della Casa Canonica dell’Orarorio di San Rocco, dove i militi si ritrovano per i turni, svolgono le attività di volontariato e pernottano.

Il 2019 è contrassegnato dall’arrivo della nuova autoambulanza. Un moderno mezzo di soccorso, equipaggiato di tutto punto, acquistato grazie alle donazioni di tanti e alla gara di solidarietà promossa dal quotidiano locale “Libertà”. La “vecchia” ambulanza non è andata in pensione, ora ricopre la funzione di veicolo per il trasporto degli infermi in ambito dei trasporti ordinari degli infermi o dei pazienti che devono sottoporsi a terapie ospedaliere, nonché, all’occorrenza, come seconda ambulanza in pronta partenza per il servizio di emergenza.

Passo dopo passo, cammin facendo, il comitato CRI di Ottone, nel corso del tempo ha promosso corsi per autisti-soccoritori: attualmente può contare sulla forza di circa 30 volontari e 4 dipendenti. Da sottolineare la mole di lavoro e l’impegno profuso durante la fase più acuta dell’emergenza COVID-19: la consegna dei farmaci, delle derrate alimentari e delle mascherine. A seguito del crollo di Ponte Lenzino, il comitato di Ottone, grazie alla disponibilità dei propri volontari e in stretta collaborazione con il 118 Piacenza Soccorso, è riuscito a garantire la presenza di un equipaggio h24 tutti i giorni, sino al 12 luglio scorso, quando è stato aperto il ponte provvisorio a Lenzino e ricucita la viabilità della Strada Statale 45.

Ora, per tutto la stagione estiva la Croce Rossa di Ottone rimarrà a disposizione della Centrale Operativa 118 Emilia Ovest per quanto riguarda l’attività di emergenza territoriale in configurazione di reperibilità. Con l’autunno, quando cesseranno i turni della Croce Rossa di Marsaglia (che garantisce, ormai da oltre un decennio, la presenza di uomini e mezzi nel periodo estivo) la CRI di Ottone ritornerà a garantire la presenza costante diurna e notturna grazie ai 4 dipendenti che lavoreranno anche assieme ai volontari.

PER I 50 ANNI, DUE GIORNI DI FESTA

«Abbiamo premiato il fondatore Sandro Calabrò e ricordato i suoi amici fondatori che sono mancati - spiega Giulia Marena, coordinatore della Croce Rossa di Ottone -. Successivamente abbiamo premiato i nostri volontari che hanno raggiunto i 15, 25 e 30 anni di anzianità: Maria Clara Canevari, Stefano Castelli, Giuliano Curti, Serenella Curti, Luciano Guarnieri, Luigino Mondani, Marco Moscone, Daniela Tambussi e Marta Tambussi».

«Abbiamo ricordato e ringraziato quanti prima di noi si sono dedicati per CRI Ottone e, lasciando la parola all’amico e socio Giovanni Piazza ha lodato l’impegno e la dedizione di tutti i volontari, e ricordato alcuni piacevoli momenti trascorsi in compagnia».

«Orgogliosa del mio gruppo, di tutto lo staff - prosegue Giulia Marena - rinnovo i miei più sinceri e calorosi ringraziamenti a Federico Beccia, sindaco di Ottone, e ad un instancabile volontario, Pietro Rebolini, sindaco di Zerba. Ringrazio di cuore per la due giorni appena conclusa, il merito dell’organizzazione è di Michele Gorrini, delegato Area Emergenze della Croce Rossa di Piacenza, il quale ci ha consegnato una targa a ricordo, che per la Croce Rossa di Ottone rappresenta un momento di gioia, gratificazione e anche di crescita. Un grosso grazie alla Farmacia Gazzola di Ottone, grazie alla Pro Loco, grazie al Comune, grazie a Croce Rossa di Piacenza e alle Unità Speciali, a tutti coloro che quotidianamente ci sostengono. Un ringraziamento speciale ai vigili del fuoco e al personale del Soccorso Alpino che hanno preso parte alle attività di addestramento».

«Abbiamo inaugurato il nuovo DAE (defibrillatore) comprato grazie alla donazione di una signora residente a Carpaneto. Sono stati consegnati gli attestati di partecipazione alle altre sedi CRI che hanno preso parte alle attività di addestramento e formazione. Particolarmente toccante è stato il momento in cui è stata inaugurata la Sala Operativa Mobile dedicata al volontariato Corrado Cacciabue, che non è più tra noi. Era presente la moglie Monica che si è commossa».

«Nella giornata di sabato 24 luglio abbiamo messo in campo la “tenda della salute” grazie alla presenza dei volontari e della dottoressa Massaferro Elena. Sono state davvero tante le persone che hanno partecipato al corso gratuito indirizzato alla popolazione sul tema di "Manovre di disostruzione pediatrica, atte alla liberazione delle vie aeree di un bambino o di un lattante da un corpo estraneo, e alla lezione sul “sonno sicuro”. La giornata è volta al termine con una conviviale all’aperto e la serata è stata allietata dalle canzoni de iBaio e le note di Dj Paolo Benvenuto».

«Nel corso di domenica mattina, al campo sportivo, è andato in scena un allenamento del gruppo dei cinofilo. Successivamente il Gruppo OPSA della Croce Rossa ha effettuato alcune manovre di addestramento al ponte di ferro».

DUE GIORNI DI FESTA, ALL’INSEGNA DELLA FORMAZIONE ED ESERCITAZIONI

«In occasione del 50° anniversario dalla fondazione della Croce Rossa di Ottone sono scesi in campo tutti i nuclei dei Soccorsi Speciali - spiega Michele Gorrini, delegato Area Emergenze CRI Piacenza -. È stata una due giorni ricca di emozioni. Oltre ad essere stato un piacevole weekend trascorso in compagnia, in “famiglia”».

«Abbiamo celebrato il cinquantesimo compleanno della CRI di Ottone mettendo in mostra tutto ciò che Croce Rossa è e fa. Abbiamo portato ad Ottone un pizzico di storia della Croce Rossa Italiana, con il mitico 1100. Abbiamo messo a disposizione dei cittadini dei punti per il monitoraggio dei parametri vitali, sono state date lezioni attive di primo soccorso e due esercitazioni».

«Su questo ultimo aspetto, ci siamo concentrati a 360° gradi, nulla è stato trascurato. Dalle fasi preparatorie degli scenari su cui esercitarsi, al coordinamento del personale e dei mezzi, il lavoro in team e il confronto propositivo teso a migliorare ogni aspetto e ogni fase del soccorso, sempre e solo nell’ottica di rendere maggiori benefici al possibile paziente o alla persona a cui serve aiuto».

Nel corso della giornata di sabato 24 luglio è stato testato sul campo tutte le fasi di una ricerca persona scomparsa in ambiente non urbano. Il personale CRI è stato impegnato fianco a fianco con una squadra dei vigili del fuoco e al personale del Soccorso Alpino.

Sotto il coordinamento di Pierluigi Solenghi, referente gruppo TLC telecomunicazioni CRI Piacenza, sono stati collaudati tutti gli strumenti relativi alle comunicazioni, sia radio che attraverso altri strumenti.

Inaugurata la sala operativa mobile in memomoria di Corrado Cacciabue, volontario che per diversi anni ha ricoperto il ruolo di responsabile provinciale e regionale delle telecomunicazioni di Croce Rossa. Il mezzo, un furgone mercedes, è allestito sia come segreteria mobile di emergenza e centro di comunicazioni radio, telefoniche e internet. Molto versatile in quanto può sostituire in tutto e per tutto le funzioni di una centrale operativa su scenari diversi, a partire dagli interventi di emergenza locale (ricerca persona scomparsa) sino a scenario di protezione civile o maxi emergenza (terremoto, alluvione).

«Oltre ai sistemi tradizionali stiamo lavorando per allestire sistemi di connettività satellitare al fine potenziare la rete internet qualora la rete dati mobile non sia fruibile - ha spiegato Pierluigi Solenghi -. Cartografia, gps, radio-localizzazione di squadre appiedate e veicoli, sono tutti strumenti a supporto della Croce Rossa stessa o di altri enti. Ringrazio per la partecipazione i vigili del fuoco di Piacenza con il mezzo UCL (unità di comando locale) che ha consentito alla simulazione di essere davvero fedele alla realtà; abbiamo così potuto operare su uno scenario che ha riprodotto un possibile intervento reale per ricerca persona. Abbiamo potuto migliorare le fasi di coordinamento in capo ai pompieri, nonché di collaborare attendendoci alle loro procedure di ricerca persone disperse».

Francesco Cagni, referente dell’Unità Cinofila CRI Piacenza ha evidenziato come l’attività svolta abbia dati risultati davvero positivi.
«Quando i cinofili arrivano sul posto, al campo base, devono sapere come rapportarsi con gli altri soccorritori e devono badare in modo esatto alla tracciatura dell’area di ricerca di propria competenza - ha spiegato Francesco Cagni -. Fondamentale la conoscenza dell’area e del perimetro dell’area a livello cartografico e bisogna saper lavorare con i gps per trasmettere i dati sull’effettiva area battuta. Abbiamo potuto testare tutta la strumentalizzazione, abbiamo modificato alcune procedure, snellendole e guadagnando tempo: cosa davvero preziosa in quanto un cane da ricerca mediamente riesce a lavorare per un massimo di 40 minuti, poi a seguito di stanchezza tende a perdere la concentrazione. Senza contare di evitare di lasciare scoperte alcune zone e, appunto, doverci ritornare, con perdite di tempo anche a danno del disperso nonché facendo stancare il cane oltre le sue capacità. I nostri cani sono costantemente sottoposti ad un addestramento per far loro imparare ad identificare l’odore umano, senza l’utilizzo di indumenti appartenenti al disperso. A Ottone siamo scesi in campo con 5 cani ma, attualmente, il nucleo conta su 9 cani per la ricerca e il soccorso sia in ambiente impervio che su macerie, poi altri 10 cani addestrati per fare attività nel sociale, tutti animali caratterizzati da un carattere molto docile e paziente».

Nel corso delle esercitazioni sono entrati in azione gli Opsa: gli Operatori Polivalenti di Salvataggio in Acqua della Croce Rossa Italiana. Coordinati da Michele Suzzani, referente tecnico Opsa di Piacenza, i membri di questo team si sono sottoposti ad un addestramento su scenario alluvionale con l’utilizzo di un gommone senza motore condotto con le pagaie. Si sono cimentati nel recupero di un paziente traumatizzato: è stato simulato che, a seguito di un tuffo, una persona avesse urtato un masso sul fondale del fiume e si fosse pertanto procurato una frattura alle gambe. Gli Opsa, dopo averlo adagiato sulla tavola spinale, lo hanno traghettato sino a riva per affidare il paziente alle mani del personale sanitario.

«Il mio gruppo è formato da una decina di uomini e donne. A Ottone sono arrivati anche i colleghi Opsa di Pavia e di Cremona. Ci siamo avvicendati più volte per provare sul medesimo scenario varie situazioni, un momento davvero di alta formazione ma anche di condivisione con altre squadre, tutto nell’ottica di migliorare le tecniche di salvataggio. Inoltre, potendo contare su un figurante (e non su un manichino) che simulava la persona da soccorrere, sono emersi ulteriori spunti positivi che abbiamo analizzato nei debriefing, così da poter affrontare al meglio ogni situazione di emergenza. Siamo un gruppo costituito e presente sul territorio piacentino da oltre un decennio, pronti a intervenire e a metterci a disposizione con altri enti di soccorso qualora ce ne fosse bisogno».

Stefano Pancini - giornalista